2007 Navelli AQ
“La Commedia e i suoi derivati”
teatro italiano, cinema, maschere e costumi della Commedia dell’Arte tra tradizione e innovazione.
Il progetto è il risultato di un lavoro interdisciplinare sul teatro italiano, sulle maschere e i costumi della Commedia dell’Arte, tra il recupero di forme tradizionali e loro riproposte con tratti innovativi.
Legato anche al cinema, il progetto presenta un’offerta culturale variegata ai visitatori, e al contempo fa conoscere al pubblico nazionale/internazionale, la tradizione del nostro teatro (elemento fondante della cultura teatrale moderna).
Il titolo “La Commedia e i suoi derivati” sottolinea infatti la possibilità di ripercorrere la memoria storica – sociale italiana attraverso i diversi linguaggi dell’arte, le immagini e gli spettacoli dal vivo “Arlecchino… e Madre Fame” e “Pinocchio naïf”.
La rassegna cinematografica ripercorre la storia del genere comico italiano, sviluppatosi a partire dai canoni del teatro di commedia, e che ha il suo predecessore più illustre nella Commedia dell’Arte.
Il primo esempio strutturato di commedia nella cinematografia lo abbiamo nel cinema brillante degli anni ’30 e poi nel cosiddetto “neorealismo rosa”.
Ma è dopo il neorealismo che la commedia si afferma pienamente.
Molti grandi attori comici del Dopoguerra fanno la loro esperienza sui palcoscenici dell’avanspettacolo, e poi divengono gli interpreti dei successi degli anni ’50. La loro espressività e gestualità – uno per tutti, Totò – rimanda ai caratteri della Commedia dell’Arte.
Come già il teatro, il cinema guarda alla realtà e ne ride, seppure spesso in modo amaro. L’Italia nel frattempo cambia, arriva il boom degli anni Sessanta, e la commedia diventa all’italiana, sempre più grottesca. Se prima è umorismo, poi diventa satira, fino ad arrivare addirittura al dramma per avvicinarsi sempre di più alla realtà.