Progetto Peciocco – Orbetello 2013/2014
Il Progetto patrocinato dal Comune di Orbetello e dal SAT, ONG Consulente UNESCO per la Convenzione sul Patrimonio Immateriale (tutela delle tradizioni), nasce dall’incontro tra la compagnia Oratorà e il regista Mario Gallo, fondatore dell’associazione ‘Teatro ricerche’ impegnata in progetti di formazione e promozione teatrale a livello internazionale mirati alla diffusione del Patrimonio Culturale rappresentato dalla Commedia dell’Arte. L’allestimento nasce in particolare dal felice incontro tra il regista e il testo di Brunelda Danesi, già messo in scena in passato dalla compagnia Oratorà, ma qui rivisitato, per l’appunto, in chiave di Commedia dell’Arte, attraverso uno stage sulle tecniche biomeccaniche dell’uso della maschera, tra tradizione e innovazione.
L’”azione teatrale in tre tempi”, ispirata alla popolare leggenda orbetellana del pescatore Peciocco e delle sette streghe (ridotte a cinque in questa versione) che nottetempo trafugano il suo barchino per involarsi verso i lidi d’Oriente, entra così a far parte del repertorio della grande tradizione teatrale italiana, dove i personaggi assumono la funzione di “caratteri” codificati, rappresentativi di una cultura, di un ambiente, di un’epoca. Si presta particolarmente a questo gioco il testo di Brunelda Danesi, favola in versi in cui l’espediente centrale di “sdoppiamento” dei personaggi – storia nella storia e “teatro nel teatro” – accompagna lo spettatore, lungo un percorso intessuto di arguzie verbali, accenni alla tradizione e richiami biblici, al cuore di una vicenda che oltrepassa i circoscritti confini della leggenda locale per ammiccare in direzione di orizzonti più vasti, non solo geograficamente.
Della leggenda di Peciocco si conoscono poche versioni. Si narra in esse di un giovane pescatore orbetellano che, con sette streghe e nascostamente da loro, vola col suo barchino in Terra Santa per ivi godere favolosa festa. Al ritorno Peciocco passeggerà sul Corso di Orbetello con un rametto di pepe sul cappello. L’autrice di questa pièce si è chiesta: perché una festa proprio in Terra Santa? E ha pensato alla festa di Purim, che, come sapete, appartiene al popolo ebraico, istituita in onore della mirabile regina Ester, giovane moglie ebrea del re di Persia, che salvò coraggiosamente il suo popolo dallo sterminio decretato da un perfido ministro del re.
Quanto al rametto di pepe, esso viene ostentato da Peciocco allo struscio del Corso, per gloriarsi della sua misteriosa avventura in terre lontane, laddove cresce la pianta del pepe, e per utilizzarlo come arma di ricatto nei confronti delle streghe.
Prima di dare inizio, l’autrice e il protagonista ringraziano l’inclito pubblico e… attraverso le parole di Peciocco confessano la loro ambizione:
Come a Firenze han scelto Stenterello, così son io la mascherina di Orbetello
Brunelda Danesi
In scena il 22 Febbraio 2014 – Auditorium di Orbetello ore 21.15.
Vedi anche Peciocco – Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma